I “gamberini” del Gambero Rosso

Che ciazzeccano gamberi, gamberini e gambero rosso coi motori di ricerca? Ciazzeccano, ciazzeccano!
La metafora è questa: l’utente cerca qualcosa sui motori di ricerca e il risultato delle ricerca attinge a un vasto database creato sulla base dei risultati degli spider, dei ragnetti che se ne vanno in giro per il web a indicizzare siti. Il database è una specie di guida del gambero rosso e gli spider sono “i gamberi” cioè gli assaggiatori che se ne vanno in giro a degustare e a giudicare i ristoranti (i siti) esistenti. Come viene redatta la guida del gambero rosso? Non penserete che ogni anno venga rifatta da capo? Si parte dai locali già recensiti e conosciuti, nella maggior parte dei casi un ristorante, per il solo fatto di essere già presente nell’edizione precedente ha un suo peso e un suo valore e di fatto è quello che avviene. Analogamente i ragnetti se vanno in gro e testano i siti che già sono catalogati e recensiti per vedere se qualcosa è cambiato, lo chef, la qualità dei piatti serviti, le condizioni del locale e i prezzi. Una buona guida dei ristoranti però ogni anno accoglie locali nuovi, si parte dal sentito dire, dai consigli delle altre guide e infatti Google attribuisce un discreto valore a cataloghi importanti (tra tutti sicuramente i più importanti sono DMOZ e yahoo).
La cosa interessante è capire anche come viene valutato un sito e questo test mi ha permesso di trarre parecchie conclusioni.
Prima di tutto un locale nuovo di zecca ha scarse possibilità di vedersi attribuire da subito le agognate 5 stelle, ovvero di finire in cima alle serp. C’è bisogno comunque di una storia perchè chi lo recensisce non può rischiare di dare un punteggio eccessivo per una coincidenza (lo chef in forma smagliante che magari viene licenziato il giorno dopo).
Dei nuovi ristoranti poi non vengono recensiti immediatamente tutti i piatti: si va per gradi visitanto prima di tutto il locale che, almeno in fase iniziale, ha un’importanza notevole. La cucina è pulita? I prezzi sono cari? Il menù è ragionevolmente completo? In termini internetteschi la metafora diventa: il numero delle pagine è ragionevole? Vengono aggiornate spesso? Quante sono le parti in costruzione?
Google poi deve avere da qualche parte una serie di parametri che definiscono il sito ideale, per esempio quante immagini dovrebbero esserci per ogni tot di testo e, secondo me, applica criteri diversi a seconda del tema del sito.
Qui cominciano le prime magagne però, per dirla più francamente quelli che mi sembrano essere dei gravi difetti di google. In primo luogo google attribuisce a un sito una lingua prevalente e a questo sembra non esserci un rimedio, nemmeno se il sito è completamente tradotto (pagina per pagina) in più lingue.
Il tema invece è un discorso più complesso. Ho bisogno ancora di qualche mese per esserne assolutamente certo ma credo che google attribuisca un tema a un sito, pescando da una specie di catalogo. Per attribuire a un sito più di un tema deve esserci un abbondante numero di link. Molto abbondante per argomenti competitivi.
Se per esempio vi sta venendo la malaugurata idea di creare un sito che parla, contemporaneamente, di agriturismo e di terme fate attenzione: almeno in fase iniziale è meglio creare due siti: uno che parla di terme e un altro completamente dedicato agli agriturismo. La somma dei due come “forza” in senso assoluto sarà superiore all’intero.

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